Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24562 del 17 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24562PEN

Massima

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La partecipazione a un'associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. comporta, in presenza di gravi indizi di colpevolezza, l'applicazione della custodia cautelare in carcere, salvo che non emergano elementi che escludano il permanere di esigenze cautelari o che le stesse possano essere soddisfatte con misure diverse. La presunzione di pericolosità sociale dell'associato può essere superata solo quando emergano elementi che dimostrino la sua stabile rescissione dei legami con l'organizzazione criminosa. Inoltre, le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, se adeguatamente riscontrate, possono costituire gravi indizi di colpevolezza anche per il reato di omicidio, senza che la difesa possa limitarsi a contestarne genericamente la credibilità. Il giudice del riesame è tenuto a una autonoma valutazione delle esigenze cautelari e della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, senza poter recepire acriticamente le prospettazioni del pubblico ministero, ma la motivazione del provvedimento impugnato non è viziata per il solo fatto che non abbia esplicitamente confutato tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che risponda adeguatamente alle questioni rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/11/2016 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANGELO COSTANZO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ROSSI AGNELLO, per il rigetto del ricorso;
sentito l'avvocato (OMISSIS), per (OMISSIS), che si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 17/11/2016, il Tribunale di Catanzaro h…

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