Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39560 del 3 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39560PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione può revocare il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso in violazione dell'articolo 164, comma 4, del codice penale, qualora le cause ostative non fossero documentalmente note al giudice della cognizione al momento della pronuncia che ha accordato il beneficio. Tuttavia, tale revoca non è possibile quando il giudice della cognizione, pur non essendo a conoscenza dell'irrevocabilità della precedente sentenza che aveva già concesso la sospensione condizionale della pena, non poteva in alcun modo ritenersi consapevole del superamento dei limiti di cui all'articolo 164, comma ultimo, del codice penale, in quanto il cumulo delle pene non era ancora maturato al momento della sua pronuncia. In tali casi, il giudice dell'esecuzione non può revocare il beneficio concesso, in quanto l'error in iudicando del giudice della cognizione deve essere fatto valere con gli ordinari mezzi di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/03/2017 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI GIURO GAETANO;
lette conclusioni del P.G. Dott. CANEVELLI Paolo, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe la Corte di appello di Venezia, in funzione di giudice dell'esecuzione, in accoglimento della richiesta del P.g. presso la stessa Corte, dispone…

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