La mancata notifica del decreto di citazione a giudizio al difensore di fiducia tempestivamente nominato dall'imputato integra una nullità assoluta e insanabile ai sensi degli artt. 178, comma 1, lett. c) e 179, comma 1 c.p.p., in quanto lede il diritto dell'imputato ad avere un difensore di sua scelta, riconosciuto dall'art. 6, comma 3, lett. c) CEDU. Tale nullità sussiste anche quando il processo si sia svolto con la presenza di un difensore di ufficio nominato ai sensi dell'art. 97, comma 4 c.p.p., in quanto la sostituzione del difensore di fiducia presuppone comunque la regolarità dell'avviso a quest'ultimo. La mancata notifica al difensore di fiducia, tempestivamente nominato, determina l'impossibilità per lo stesso di partecipare al processo, integrandosi così una nullità assoluta e insanabile, rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, a prescindere dalla conoscenza effettiva dell'atto da parte dell'imputato. Inoltre, la notifica del decreto di citazione a giudizio effettuata presso il domicilio reale dell'imputato, anziché presso il domicilio eletto, integra una nullità di ordine generale a norma dell'art. 178, lett. c) c.p.p., soggetta alle regole di deducibilità e sanatoria previste dagli artt. 182-184 c.p.p., salvo che non risulti in concreto inidonea a determinare la conoscenza effettiva dell'atto da parte del destinatario, nel qual caso integra una nullità assoluta e insanabile ai sensi dell'art. 179 c.p.p., comma 1.