Il ricorso amministrativo è inammissibile qualora non sia stato notificato a tutti i controinteressati, in violazione del principio del contraddittorio, nonché quando sia stato depositato oltre il termine dimidiato di 15 giorni previsto dalla legge. In tali ipotesi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, condannando la parte ricorrente al pagamento delle spese di giudizio a favore della parte resistente. Tale principio si fonda sull'esigenza di garantire il rispetto delle norme processuali, a tutela del corretto svolgimento del giudizio e della parità delle parti. L'inosservanza dei requisiti di notifica e di tempestività del ricorso, infatti, pregiudica irrimediabilmente la possibilità per il giudice di esaminare nel merito le doglianze proposte, compromettendo il diritto di difesa della controparte e la corretta instaurazione del contraddittorio. Pertanto, la declaratoria di inammissibilità del ricorso rappresenta una conseguenza necessaria e doverosa, in quanto funzionale a preservare l'integrità del processo amministrativo e i principi di lealtà, correttezza e buona fede che devono informare il comportamento delle parti.