Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4289 del 1 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:4289PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione commesso da un soggetto appartenente a una famiglia mafiosa, mediante il coinvolgimento di un altro esponente mafioso per contattare la vittima e avanzare la richiesta estorsiva, integra il reato di tentata estorsione aggravata dall'articolo 7 della Legge n. 203 del 1991, in quanto il tentativo di estorsione è stato realizzato avvalendosi dell'appartenenza a un'associazione di tipo mafioso, di cui la vittima era a conoscenza in considerazione della caratura mafiosa dei soggetti coinvolti. Il Tribunale, nel ricostruire i fatti, ha ritenuto attendibili le dichiarazioni del collaboratore di giustizia e le risultanze delle intercettazioni ambientali, dalle quali è emerso che l'indagato, appartenente a una famiglia mafiosa, si era autonomamente attivato per compiere l'estorsione ai danni dell'imprenditore, avvalendosi di un altro esponente mafioso per contattarlo e rappresentargli la richiesta estorsiva. Anche se l'estorsione non si è perfezionata in quanto la vittima, una volta informata della caratura mafiosa dei soggetti coinvolti, si è rifiutata di cedere alle richieste, il tentativo di estorsione è comunque configurabile, essendo sufficiente la messa in atto di atti idonei diretti in modo non equivoco a commettere il reato. Inoltre, la circostanza che l'indagato, a seguito dell'intervento di un altro esponente mafioso, si sia defilato dalla vicenda, non è rilevante ai fini della configurabilità del tentativo, in quanto ciò che rileva è l'attività svolta precedentemente per realizzare l'estorsione. Infine, l'aggravante dell'articolo 7 della Legge n. 203 del 1991 è stata correttamente contestata in quanto il tentativo di estorsione è stato realizzato avvalendosi dell'appartenenza a un'associazione di tipo mafioso, di cui la vittima era a conoscenza in considerazione della caratura mafiosa dei soggetti coinvolti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 12/08/2011 del Tribunale di Caltanissetta;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. Vito D'ambrosio che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento.

FATTO

p.1. Con ordinanza del 12/08/2011, il Tribunal…

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