Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15409 del 19 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15409PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato si configura quando la condotta del partecipe, pur non essendo causalmente efficiente rispetto all'evento, abbia comunque agevolato l'esecuzione del reato o rafforzato il proposito criminoso degli altri concorrenti, aumentando così la possibilità di realizzazione del fatto illecito. A tal fine, è sufficiente che il contributo concorsuale si manifesti in un comportamento esteriore apprezzabile, idoneo a facilitare l'opera degli altri concorrenti, senza che sia necessario che esso costituisca condizione imprescindibile per la commissione del reato. Pertanto, il soggetto che, pur non avendo materialmente cagionato l'evento lesivo, abbia partecipato attivamente e consapevolmente all'azione criminosa collettiva, condividendone il proposito, deve ritenersi responsabile a titolo di concorso morale delle conseguenze dannose prodotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/03/2019 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita:a relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LORI Perla, che ha concluso chiedendo;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore:
L'Avv. (OMISSIS) si riporta ai motivi di ricorso.
FATTO E DIRITTO

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