Consiglio di Stato sentenza n. 849 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:849SENT

Massima

Generata da Simpliciter
La legittimazione e l'interesse a ricorrere nel processo amministrativo devono essere valutati in relazione alla posizione "affermata" dal ricorrente, mentre la verifica della effettiva sussistenza dell'interesse costituisce una questione di merito. La legittimazione processuale spetta a colui che afferma di essere titolare della situazione giuridica sostanziale di cui lamenta l'ingiusta lesione per effetto del provvedimento amministrativo, mentre l'interesse al ricorso consiste nel vantaggio pratico e concreto che può derivare al ricorrente dall'accoglimento dell'impugnativa. L'interesse a ricorrere postula che l'atto impugnato abbia prodotto in via diretta una lesione attuale della posizione giuridica sostanziale dedotta in giudizio, che nella fattispecie va individuata nello stabile collegamento giuridico con l'area interessata dall'assegnazione al controinteressato per lo svolgimento di attività commerciale. Tuttavia, la mancanza di legittimazione e cioè di una posizione giuridica soggettiva potenzialmente incisa dalla dinamica concorrenziale elide in radice l'ammissibilità di una azione di accertamento, poiché l'incertezza sugli effetti della previsione recante la disciplina dell'ambito si riverbera su un interesse, di tipo commerciale, allo stato assente in capo al ricorrente in quanto solo meramente potenziale. Inoltre, la domanda di accertamento della inefficacia di una previsione pianificatoria è inammissibile perché ha ad oggetto un potere amministrativo "non speso", in violazione dell'art. 34 c.p.a., spettando infatti all'amministrazione competente accertare in fatto se si siano inverate le circostanze che comportano la inefficacia della prescrizione di piano e, conseguentemente, verificare se sussistono le condizioni per autorizzare il nuovo insediamento commerciale.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/02/2020

N. 00849/2020REG.PROV.COLL.

N. 00428/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 428 del 2018, proposto dalla società Ganesa s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, viale Maresciallo Pilsudski, 118;

contro

Esaote S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Maresciallo Pilsudski n. 118;

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