Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39617 del 10 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39617PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'offesa verbale, anche se pronunciata in un contesto di diverbio, può integrare il reato di ingiuria qualora le espressioni utilizzate abbiano un contenuto denigratorio e lesivo della reputazione della persona offesa, senza che rilevi la diversa intenzione soggettiva dell'imputato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi probatori e della credibilità delle ricostruzioni fornite dalle parti, purché la motivazione sia logica e adeguata. L'esclusione dell'esimente della provocazione è altresì legittima ove il comportamento dell'imputato, seppur provocato, non risulti proporzionato e giustificato dalle circostanze del caso concreto. In tali ipotesi, le spese processuali possono essere compensate integralmente tra le parti private, in considerazione della natura della controversia e dell'attività difensiva svolta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Ro. , nato l'(OMESSO);

avverso la Sentenza del Tribunale di Lodi del 18.7.2008;

E' presente l'avv. Cinzia d'Erasmo del Foro di Rieti difensore di fiducia di Ca.Ro. , come da nomina che deposita in udienza.

Sentite le Requisitorie del PG. (nella persona del Cons. Dr. Gioacchino Izzo) che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. Gian Giacomo Sandrelli L'avv. D'Erasmo conclude chiedendo l'acco…

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