Lo straniero titolare di permesso di soggiorno per lavoro subordinato, il cui rinnovo sia stato richiesto tempestivamente, può legittimamente soggiornare e svolgere attività lavorativa in attesa del rilascio del nuovo titolo anche oltre il termine di sessanta giorni previsto per il suo rilascio, senza che ciò comporti la cessazione della materia del contendere in un eventuale giudizio promosso per l'accertamento dell'obbligo dell'amministrazione di provvedere sulla domanda di rinnovo. Infatti, ai sensi dell'art. 5, comma 9-bis, del d.lgs. n. 286/1998, lo straniero può legittimamente soggiornare e svolgere attività lavorativa in attesa del rinnovo del titolo di soggiorno anche ove non venga rispettato il termine di sessanta giorni per il suo rilascio, con la conseguenza che, una volta ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno, viene meno l'interesse del ricorrente alla pronuncia giurisdizionale, determinando la cessazione della materia del contendere. In tale ipotesi, sussistono giusti motivi per disporre la compensazione delle spese di lite, stanti i profili di inammissibilità del ricorso per carenza di interesse ravvisabili per effetto della citata disposizione normativa.