Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12458 del 24 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12458PEN

Massima

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La consapevolezza e la volontà di detenere materiale pedopornografico, quale elemento soggettivo necessario per la configurabilità del reato di cui all'art. 600-quater c.p., non può essere desunta automaticamente dal mero salvataggio o denominazione dei file nel computer dell'imputato, essendo necessario accertare in concreto se l'imputato abbia effettivamente aperto e visionato il contenuto dei file, ovvero se abbia effettuato una ricerca mirata a reperire tale materiale. Inoltre, la semplice visione di immagini pedopornografiche presenti in siti internet, senza il loro scaricamento o salvataggio, non integra di per sé il reato di detenzione, essendo necessario che l'imputato abbia avuto la consapevolezza e la volontà di detenere il materiale in questione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. MANZON Enrico - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Catania in data 02/12/2014;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Filippi P., che ha concluso per l'inammissibilita';
udite le conclusioni del Difensore della parte civile, Avv. (OMISSIS), come da nota scritta;
udite le conclusioni del Difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS), in sostituzione…

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