Il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura anche in assenza di un atto specifico di ufficio, essendo sufficiente che l'agente pubblico stia svolgendo la propria attività in modo efficace per il conseguimento dei fini dell'ufficio. Il dolo del reato sussiste quando l'imputato è consapevole di non potersi allontanare liberamente e reagisce con violenza, essendo irrilevante il suo atteggiamento di insofferenza per il protrarsi dell'attività svolta nei suoi confronti. Ai fini dell'applicazione della causa di giustificazione putativa di cui all'art. 59, comma 4, c.p., non è sufficiente il mero convincimento soggettivo dell'imputato di trovarsi di fronte ad un atto arbitrario del pubblico ufficiale, essendo necessario che siano allegati dati concreti a sostegno di tale convinzione. Il dispositivo della sentenza prevale sulla motivazione in ordine al giudizio di bilanciamento delle circostanze, in quanto costituisce l'atto con cui il giudice estrinseca la volontà della legge nel caso concreto.