Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1109 del 2024

ECLI:IT:TARNA:2024:1109SENT

Massima

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Il provvedimento di repressione degli abusi edilizi, quale l'ordine di demolizione di opere realizzate in assenza del necessario titolo abilitativo, costituisce un atto dovuto dell'amministrazione, vincolato all'accertamento dell'abuso e della sua riconducibilità ad una delle fattispecie di illecito previste dalla legge, senza che sia necessaria una particolare motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono il ripristino della legalità violata. Ciò anche qualora l'intervento repressivo intervenga a distanza di tempo dalla commissione dell'abuso, in assenza di sanatoria, e il titolare attuale non sia responsabile della sua realizzazione. La realizzazione di una tettoia, ove non integrante l'edificazione di una struttura leggera facilmente smontabile e demolibile, comporta la trasformazione edilizia del territorio e si caratterizza in termini di "nuova costruzione", per la quale è necessario il previo rilascio del titolo abilitativo, non essendo sufficiente la presentazione di una semplice SCIA. Ai fini della configurabilità di una pertinenza urbanistico-edilizia, oltre al rapporto funzionale con l'edificio principale, è necessario che il manufatto accessorio abbia dimensioni ridotte e modeste, tali da renderlo assorbito nell'edificio cui accede, senza determinare un apprezzabile carico urbanistico. La mancanza dei necessari requisiti per l'accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, quali la prova della legittimità pregressa dello stato dei luoghi e del manufatto cui accedono le opere abusive, nonché la carenza della documentazione richiesta per la procedura di compatibilità paesaggistica di cui all'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004, legittima l'amministrazione a dichiarare l'improcedibilità dell'istanza, senza che sia necessario attivare il soccorso istruttorio, ove le carenze siano già state puntualmente evidenziate nei precedenti provvedimenti.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/02/2024

N. 01109/2024 REG.PROV.COLL.

N. 02586/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2586 del 2020, integrato da motivi aggiunti, proposto da
-OMISSIS-, -OMISSIS-, rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Napoli, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Napoli, p.zza Municipio, P.((omissis));

per l'annullamento

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