Il Comune, nell'esercizio del proprio potere di regolamentazione e controllo delle attività di gioco e scommesse, può disporre limitazioni temporali all'utilizzo degli apparecchi da gioco di cui all'art. 110, comma 6, del TULPS, anche in relazione ad attività commerciali che effettuano un orario di apertura più ampio, al fine di contemperare l'interesse pubblico alla tutela della salute e dell'ordine pubblico con la libertà di iniziativa economica privata. Tali limitazioni temporali devono tuttavia rispettare il principio di proporzionalità, non risultando sproporzionate rispetto agli obiettivi perseguiti e non determinando un'eccessiva compressione dell'attività economica. Il Comune, nell'adottare simili provvedimenti, deve altresì motivare adeguatamente le ragioni di pubblico interesse che giustificano l'intervento, sulla base di una valutazione concreta della situazione locale e degli interessi in gioco. Ove il Comune revochi successivamente il provvedimento limitativo, il ricorso avverso quest'ultimo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse.