Il decreto assessoriale che ripristina con efficacia retroattiva i valori tariffari precedentemente in vigore, imponendo alle aziende sanitarie l'obbligo di recuperare le maggiori somme erogate, è annullabile per vizi di legittimità. L'annullamento del decreto assessoriale da parte del giudice amministrativo determina il venir meno dei provvedimenti attuativi adottati dalle aziende sanitarie in esecuzione dello stesso, facendo cessare la materia del contendere. In tali casi, il giudice amministrativo non può che prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse all'azione, compensando le spese di giudizio tra le parti in considerazione del contrasto giurisprudenziale che ha caratterizzato la fattispecie. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'adozione di un provvedimento amministrativo con efficacia retroattiva, che impone alle aziende sanitarie l'obbligo di recuperare somme erogate in precedenza sulla base di una diversa valorizzazione tariffaria, è illegittimo e può essere annullato dal giudice amministrativo. L'annullamento del provvedimento assessoriale determina il venir meno degli atti attuativi adottati dalle aziende sanitarie, facendo cessare la materia del contendere, con conseguente compensazione delle spese di giudizio tra le parti.