Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9095 del 25 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9095PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali può essere fondato sulla valutazione complessiva della condotta criminale pregressa del soggetto, anche se risalente nel tempo, purché tale condotta sia stata caratterizzata da una lunga e stabile dedizione ad attività delittuose, in particolare di tipo mafioso, e non risulti diminuita la concreta pericolosità attuale nonostante il lungo periodo di detenzione. Inoltre, la confisca di beni può essere disposta quando risulti che il loro acquisto sia stato effettuato con proventi derivanti dalle attività criminali accertate, anche se il valore dichiarato non sia particolarmente elevato, in quanto ciò non esclude che tali beni possano costituire il frutto o il reimpiego di capitali illecitamente accumulati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso il decreto del 27/10/2011 della CORTE DI APPELLO DI NAPOLI;

visti gli atti, il decreto ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

letta la requisitoria del Procuratore Generale in persona del Dott. PIERO GAETA che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte di Appello di Napoli con decreto del 27 ottobre 2011 confe…

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