Il datore di lavoro che, approfittando dello stato di illegalità e di bisogno di lavoratori extracomunitari privi di permesso di soggiorno, li impiega in condizioni di sfruttamento, sottoponendoli a orari di lavoro eccessivi, retribuzioni inadeguate e alloggi fatiscenti, realizza il reato di favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato al fine di trarre un ingiusto profitto dalla loro condizione di irregolarità, a prescindere dalla sussistenza del reato di occupazione di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno, in quanto il dolo specifico di tale fattispecie si caratterizza per l'imposizione di condizioni gravose e discriminatorie, ulteriori rispetto al mero mancato rispetto degli obblighi contributivi. La valutazione delle circostanze attenuanti generiche deve tenere conto della particolare gravità delle condizioni di sfruttamento accertate e della personalità dell'autore del reato, risultante anche dai precedenti penali, al fine di determinare una pena proporzionata alla concreta entità degli addebiti.