Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19987 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19987PEN

Massima

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La provocazione, quale causa di attenuazione della pena, ricorre quando sussistono i seguenti requisiti: a) lo "stato d'ira", costituito da una situazione psicologica caratterizzata da un impulso emotivo incontenibile, che determina la perdita dei poteri di autocontrollo, generando un forte turbamento connotato da impulsi aggressivi; b) il "fatto ingiusto altrui", costituito non solo da un comportamento antigiuridico in senso stretto, ma anche dall'inosservanza di norme sociali o di costume regolanti l'ordinaria, civile convivenza, per cui possono rientrarvi, oltre ai comportamenti sprezzanti o costituenti manifestazione di iattanza, anche quelli sconvenienti o, nelle particolari circostanze, inappropriati; c) un rapporto di causalità psicologica tra l'offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzionalità tra esse. Il dato temporale deve essere interpretato con elasticità, non essendo necessaria una reazione istantanea, soprattutto nelle ipotesi in cui lo stato d'ira sia stato comunque mantenuto ad un livello esplosivo per il comportamento di arrogante iattanza della vittima, la quale nelle ore successive al fatto ingiusto si è vantato in condizioni di tempo e di luogo direttamente incidenti su di esso. Pertanto, il giudice deve valutare l'adeguatezza dello stato d'ira rispetto al fatto ingiusto altrui, senza confonderla con il requisito della proporzionalità tra fatto ingiusto e reazione omicidiaria, che non è necessaria ai fini della configurabilità dell'attenuante. Quanto alle attenuanti generiche, la loro concessione o meno rientra nell'ambito di un giudizio di fatto rimesso alla discrezionalità del giudice, il cui esercizio deve essere motivato nei soli limiti atti a far emergere in misura sufficiente la sua valutazione circa l'adeguamento della pena concreta alla gravità effettiva del reato ed alla personalità del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 13/2011 CORTE ASSISE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 13/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

La Corte:

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