Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3816 del 25 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3816PEN

Massima

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Il reato di minaccia, previsto dall'art. 612 c.p., è un reato di pericolo che si perfeziona con la semplice idoneità della condotta a suscitare nella persona offesa il timore per la propria incolumità, a prescindere dall'effettivo verificarsi di tale stato di timore. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che la minaccia abbia concretamente determinato un effettivo stato di paura nella vittima, essendo sufficiente che la condotta sia stata oggettivamente idonea a provocare tale effetto. Inoltre, la valutazione della idoneità della minaccia a suscitare timore deve essere effettuata in concreto, tenendo conto del contesto in cui la stessa si è verificata e delle circostanze del caso specifico, senza che assumano rilievo eventuali pregressi contrasti o atteggiamenti aggressivi tra l'autore e la persona offesa. La motivazione della sentenza che accerti la sussistenza del reato di minaccia deve pertanto dare conto in modo esaustivo della valutazione in concreto della idoneità della condotta a provocare il timore nella vittima, senza che possano essere rilevanti, ai fini del giudizio di responsabilità, considerazioni relative ai rapporti pregressi tra le parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/04/2015 del TRIBUNALE di RIMINI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/07/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. SILVANA DE BERARDINIS;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. STEFANO TOCCI che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
l'avv. (OMISSIS), che ha chiesto accoglimento …

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