Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1384 del 14 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1384PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione del materiale probatorio a quella effettuata dal giudice di merito, il quale gode di un ampio potere discrezionale nella ricostruzione e nell'apprezzamento dei fatti, purché la sua decisione risulti sorretta da una motivazione logica e coerente, immune da vizi di illogicità manifesta o di travisamento della prova. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna è inammissibile quando la doglianza si risolva in una mera critica al merito della decisione impugnata, senza denunciare specifiche violazioni di legge o palesi illogicità della motivazione. Inoltre, l'errore nel calcolo della pena che non incida sull'entità finale della sanzione non assume rilievo ai fini della legittimità della sentenza, essendo privo di effetti concreti sulla posizione dell'imputato. Infine, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale può legittimamente negarle sulla base di una motivazione congrua ed esaustiva, che dia conto della prognosi negativa sulla personalità dell'imputato e della proporzionalità della pena inflitta alla gravità del fatto commesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IANNELLI Enzo - Presidente

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5340/2013 CORTE APPELLO di MILANO, del 10/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FABRIZIO DI MARZIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso; il difensore dell'imputato avv. (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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