Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25236 del 16 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25236PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le informazioni e gli atti trasmessi spontaneamente dall'autorità giudiziaria di uno Stato estero, o da un organo di un'organizzazione internazionale o sovranazionale, possono essere pienamente utilizzati nel procedimento penale senza che rilevino i limiti e le condizioni afferenti all'utilizzazione degli atti assunti per rogatoria. Ciò vale anche per le intercettazioni telefoniche svolte all'estero, la cui utilizzazione è subordinata unicamente al rispetto delle regole formali e sostanziali che le disciplinano e dei principi di garanzia propri dell'ordinamento nazionale, senza che sia necessaria una rogatoria. L'interpretazione da parte dei giudici di merito circa i limiti di utilizzazione delle informazioni trasmesse spontaneamente dalle autorità straniere è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1137/2014 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 25/11/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI GIACOMO;

sentite le conclusioni del PG Dott. GALLI Massimo, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale del riesame di Bologna rigettava l…

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