Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34032 del 3 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34032PEN

Massima

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Il divieto di applicare la custodia cautelare in carcere per reati puniti con pena inferiore ai tre anni non opera quando tale misura è disposta per la violazione di una precedente misura cautelare, in quanto il limite di pena non trova applicazione in tale ipotesi. Il giudice, infatti, può legittimamente disporre la custodia in carcere anche per reati puniti con pena inferiore ai tre anni, qualora essa sia applicata per la violazione di una precedente misura cautelare, in ragione dell'esigenza di assicurare l'effettività del sistema cautelare e di prevenire il pericolo di reiterazione del reato. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'efficacia delle misure cautelari e di tutelare la collettività dal rischio di ulteriori condotte delittuose, superando il limite edittale di pena previsto per l'applicazione della custodia in carcere. La ratio è quella di evitare che il soggetto, già sottoposto a misura cautelare, possa vanificare l'efficacia della stessa attraverso la commissione di nuovi reati o la violazione delle prescrizioni imposte, compromettendo così le esigenze cautelari sottese all'adozione della precedente misura. In tali casi, dunque, il giudice può legittimamente disporre la custodia in carcere, anche in deroga al limite di pena previsto, al fine di scongiurare il pericolo di reiterazione del reato e assicurare l'effettività del sistema cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 456/2015 TRIB. RIESAME di BOLOGNA;

visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte, letta l'ordinanza della Corte di Appello di Bologna che il 21 aprile 2015 rigettava l&#…

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