Il provvedimento di sospensione della licenza di un esercizio pubblico adottato ai sensi dell'art. 100 del T.U.L.P.S. è legittimo anche in assenza di una responsabilità diretta del gestore, essendo sufficiente che il locale costituisca un pericolo per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini in ragione di gravi disordini o tumulti che vi si siano verificati, indipendentemente dalla possibilità per il titolare di conoscere la pericolosità dei clienti o di impedirne la frequentazione. L'obiettivo della norma è quello di dissuadere i soggetti indesiderati dalla frequentazione del locale, privandoli per un certo tempo del luogo di abituale aggregazione e segnalando alle autorità la necessità di attenzione su di essi, anche al fine di consentire il necessario raffreddamento degli animi. Pertanto, il provvedimento di sospensione della licenza è legittimo qualora il locale sia stato teatro di gravi episodi di violenza, anche se iniziati al suo interno ma proseguiti all'esterno, in quanto ciò è indice del fatto che all'interno dello stesso si è creata una situazione di tensione sostanzialmente adatta allo sviluppo di una contesa, senza che rilevi la mancata qualificazione degli avventori come "pregiudicati o pericolosi", essendo sufficiente che l'esercizio costituisca comunque un pericolo per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.