Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9683 del 5 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9683PEN

Massima

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L'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p. per il furto commesso in ufficio o stabilimento pubblico o comunque destinato a pubblico servizio, è configurabile anche quando la cosa sottratta non appartenga all'ufficio o stabilimento pubblico né alle persone addette, purché si trovi in tale luogo in via occasionale e funzionale all'esercizio di un'attività privata. Tuttavia, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente sulla natura pubblica o privata dell'immobile in cui è avvenuto il furto, nonché sulla ragion d'essere dell'aggravante nel caso concreto, senza poter fare mero riferimento alla notorietà della qualifica di "stabilimento pubblico o comunque destinato a pubblico servizio". L'omissione di tali elementi di motivazione determina l'annullamento della sentenza limitatamente alla ritenuta aggravante, con rinvio ad altra sezione della corte di appello per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 392/2013 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 27/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 27.6.2013, la corte di appello di Napoli ha confermato la sentenza 2.11.2…

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