Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto contro il diniego di approvazione di un Piano di Recupero di iniziativa privata in variante al P.R.G., ha affermato il seguente principio di diritto: La disciplina urbanistica di tutela di una zona omogenea A/2, contenente beni di interesse storico, architettonico e ambientale, come la Villa Boccuzzi e il suo giardino pertinenziale, non può essere derogata o modificata attraverso un Piano di Recupero che miri alla suddivisione del lotto e alla realizzazione di nuovi edifici residenziali nell'area pertinenziale, in quanto tale area, pur eventualmente priva di specifico pregio, costituisce parte integrante del complesso originario meritevole di conservazione nella sua unitarietà, in attuazione delle prescrizioni regionali sulla variante al P.R.G. La tutela di tali beni, infatti, non si incentra sul valore intrinseco dei singoli elementi, ma sull'idea progettuale originaria di realizzare una casa signorile con giardino e locali di servizio, la cui unitarietà deve essere preservata, a prescindere dallo stato di conservazione attuale. Pertanto, il Comune è legittimato a negare l'approvazione di un Piano di Recupero che preveda la modifica della destinazione urbanistica di tale area pertinenziale, in quanto ciò comporterebbe la violazione della disciplina di tutela della zona omogenea A/2 approvata dalla Regione.