Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35486 del 24 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35486PEN

Massima

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Il delitto di associazione a delinquere si configura quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo tra più soggetti, finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di reati, anche di natura diversa, con l'impiego di mezzi idonei e con una struttura organizzativa che consenta di perseguire in modo efficace il programma criminoso. La sussistenza di tale delitto non richiede la prova di un preventivo accordo per la realizzazione di specifici reati, essendo sufficiente l'accertamento di un vincolo associativo finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, anche di natura diversa, con l'impiego di mezzi idonei e una struttura organizzativa stabile e duratura. L'appartenenza all'associazione può essere desunta da elementi indiziari, quali la frequentazione e la conoscenza tra i partecipi, l'utilizzo di società per la movimentazione del denaro proveniente da attività usurarie, i collegamenti con l'ala "militare" dell'organizzazione finalizzata al recupero forzoso dei crediti mediante l'uso della violenza, nonché dalla lunga durata dei fatti accertati, anche antecedenti all'inizio delle indagini. Tali elementi, se non specificamente contestati dal ricorrente, sono idonei a fondare il giudizio di responsabilità per il delitto di associazione a delinquere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo Sebastiano - Presidente

Dott. DI IORIO Giorgio - Consigliere

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. RENZO Miche - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ba. En. nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Michele Renzo;

Sentito il Pubblico Ministero, sost. proc. gen. Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Sentito il difensore del ricorrente, avv. COLALEO Luigi del Foro di Milano che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

La Corte osserva:

MO…

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