Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6664 del 18 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:6664PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio qualora siano presenti elementi oggettivi e soggettivi che dimostrino la destinazione della droga a terzi, come il rinvenimento di dosi già confezionate, di bilancini di precisione e di altro materiale per il confezionamento, nonché la condizione economica precaria dell'imputato e le sue dichiarazioni contraddittorie. In tali casi, il giudice può legittimamente escludere l'applicabilità della circostanza attenuante della lieve entità prevista dalla normativa sugli stupefacenti, in quanto il possesso non risulta finalizzato al mero consumo personale. Inoltre, la eterogeneità dei reati contestati e l'assenza di un disegno criminoso unitario impediscono di riconoscere il vincolo della continuazione tra i diversi capi di imputazione, trattandosi di condotte espressive di uno stile di vita delinquenziale complessivo. La motivazione della sentenza che abbia adeguatamente esaminato e respinto tali questioni non è viziata da carenze o illogicità tali da integrare il vizio di cui all'art. 606, comma 1, lett. e) c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ce. Il. , nato in (OMESSO);

avverso la sentenza in data 19-12-08 della Corte di Appello di Venezia, sezione 2 penale;

Visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ROTUNDO Vincenzo;

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. IACOVIELLO Francesco, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Il difensore …

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