Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 36455 del 5 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:36455PEN

Massima

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La retrodatazione dei termini di decorrenza della custodia cautelare ex art. 297 comma 3 c.p.p. è ammissibile quando i fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare siano chiaramente desumibili dagli atti in epoca antecedente all'emissione della prima misura coercitiva, a prescindere da un previo apprezzamento da parte del giudice, essendo sufficiente la sussistenza di una situazione indiziaria idonea a giustificare l'adozione della misura cautelare. Il presupposto indispensabile per la retrodatazione è l'anteriorità dei fatti oggetto della seconda ordinanza rispetto all'emissione del primo provvedimento cautelare, non rilevando che sul punto non vi sia stato un previo apprezzamento da parte del giudice, in quanto la ratio dell'istituto è proprio quella di rimediare a tale eventuale omissione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la retrodatazione, deve limitarsi a verificare la desumibilità degli elementi indiziari dagli atti, senza poter procedere a una rilettura della vicenda, essendo precluso un controllo di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di Prato;

nei confronti di:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1909/2012 del Tribunale di Firenze - sezione riesame - del 22.02.2013;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso

Udita in UDIENZA CAMERALE del 9 luglio 2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. D'ISA CLAUDIO;

Lette le richieste del Procuratore Generale nella persona della Dott. ANIELLO Alberto, che ha …

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