Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36513 del 28 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:36513PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si caratterizza per tre elementi fondamentali: a) un vincolo associativo, tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; b) una struttura organizzativa idonea a realizzare gli obiettivi criminosi presi di mira; c) l'indeterminatezza del programma criminoso. Il vincolo associativo non deve presentare carattere di assoluta stabilità, essendo sufficiente che esso non sia programmaticamente circoscritto alla consumazione di uno o più delitti predeterminati, sicché il rapporto di interazione criminosa può essere limitato anche ad un breve periodo di tempo. Il discrimine tra partecipazione al reato associativo e concorso di persone nel reato continuato va individuato nella natura dell'accordo criminoso, che nel secondo caso si manifesta in via occasionale e temporanea, per quanto funzionale a realizzare la commissione di più reati determinati, commessi i quali le singole volontà non convergono più verso uno scopo unitario; nella partecipazione al reato associativo, invece, l'accordo criminoso persegue il fine di realizzare un più vasto programma di azioni antigiuridiche indeterminate da compiere nell'indistinto futuro e con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, ciascuno dei quali vuole, e tale è considerato dagli altri, essere associato per dare esecuzione al progetto condiviso. È consentito al giudice, pur nell'autonomia del reato-mezzo rispetto ai reati-fine, dedurre la prova dell'esistenza del sodalizio criminoso dalla commissione dei delitti rientranti nel programma comune e dalle loro modalità esecutive, posto che attraverso gli stessi si manifesta in concreto l'operatività dell'associazione medesima. È sufficiente la predisposizione di un'organizzazione strutturale, sia pure minima, di uomini e mezzi, funzionale alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti, purché adeguata allo scopo illecito perseguito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI G. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI p. - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco - Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenz - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/11/2016 della CORTE DI APPELLO DI BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Piero MESSINI D'AGOSTINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LORI Perla, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 7/11/2016 la Corte di appello di Brescia con…

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