Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20473 del 9 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20473PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, e le condotte, ancorché mosse da finalità diverse dall'intento persecutorio (come l'esercizio del diritto di proprietà o esigenze lavorative), siano comunque idonee a produrre gli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice. Il dolo del reato è di tipo generico e sussiste quando l'agente agisce nella consapevolezza dell'idoneità delle proprie condotte a cagionare uno degli eventi tipici, a prescindere dalla finalità soggettiva che lo ha mosso. Pertanto, la valutazione delle singole condotte non può essere parcellizzata ed atomistica, ma deve seguire un esame globale e unitario, volto a verificare la gravità e precisione degli elementi indiziari e la loro congruenza rispetto al tema di indagine, senza limitarsi a considerare la mera inosservanza di norme civilistiche. Inoltre, le dichiarazioni della persona offesa, pur necessitando di un più penetrante e rigoroso vaglio di credibilità soggettiva e attendibilità intrinseca, possono costituire autonomo elemento di prova, senza necessità di riscontri esterni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BOLOGNA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
inoltre:
(OMISSIS);
(OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2017 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Fimiani Pasquale, che ha concluso chiedendo l'annullamento con …

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