Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La revoca di una sentenza di condanna per effetto dell'abolitio criminis di uno dei reati in continuazione comporta la necessità di ricalcolare la pena complessiva, individuando il reato più grave tra quelli residui e determinando la relativa pena base, alla quale vanno aggiunti gli aumenti per gli altri reati in continuazione. Ciò al fine di rispettare il principio di proporzionalità della pena, in base al quale la sanzione deve essere commisurata alla gravità complessiva del fatto, senza che la semplice eliminazione del reato più grave possa comportare una riduzione della pena finale sproporzionata rispetto alla residua condotta criminosa. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, non può limitarsi a eliminare la pena per il reato abrogato, ma deve individuare il nuovo reato più grave e determinare la relativa pena base, a cui aggiungere gli aumenti per gli altri reati in continuazione, al fine di pervenire a una pena finale proporzionata e coerente con il complessivo disvalore del fatto. Tale operazione deve essere effettuata nel rispetto del principio di legalità, senza che il giudice possa sostituirsi al legislatore nell'individuazione dei reati e delle relative pene edittali, ma applicando correttamente i criteri di determinazione della pena previsti dall'ordinamento.