Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3025 del 22 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:3025PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando la condotta abituale del soggetto attivo, caratterizzata da una pluralità di atti di violenza fisica e/o morale, cagiona sofferenze fisiche o psichiche nella vittima, compromettendone gravemente l'equilibrio psico-fisico e la dignità personale. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessaria la prova di singoli episodi specificamente individuati, essendo sufficiente la dimostrazione di un perdurante e sistematico atteggiamento prevaricatore e vessatorio, anche se non necessariamente connotato da violenze fisiche gravi, purché idoneo a creare nella vittima uno stato di sofferenza e di soggezione. La credibilità delle dichiarazioni della persona offesa, valutata unitamente agli altri elementi probatori, costituisce un fondamentale parametro di accertamento della responsabilità dell'imputato, anche in relazione a condotte pregresse al fatto contestato, purché rilevanti ai fini della ricostruzione del contesto familiare e della personalità del reo. L'abitualità delle condotte, elemento costitutivo del reato, può essere desunta dalla reiterazione di atti di diversa natura e gravità, anche se non necessariamente ravvicinati nel tempo, purché espressivi di un perdurante atteggiamento prevaricatore e lesivo della dignità della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. PAOLONI Giacom - rel. Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/11/2014 della Corte di Appello di Torino;
esaminati gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del Consigliere PAOLONI Giacomo;
udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Giudicando sull'impugnazione di (OMISSIS), la Corte di Appello di Torino ha confermato il giudizio di responsab…

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