La presentazione di una domanda di condono edilizio, ai sensi della normativa applicabile, comporta l'obbligo per l'amministrazione comunale di esaminare tale istanza prima di adottare qualsiasi provvedimento repressivo in materia edilizia, con la conseguente perdita di efficacia di eventuali precedenti provvedimenti di demolizione già adottati. Pertanto, l'amministrazione comunale è tenuta a riesaminare la domanda di condono presentata dal privato, anche dopo il decorso del termine di 90 giorni dalla precedente ordinanza di demolizione, e a provvedere in merito, adottando un nuovo provvedimento di demolizione solo successivamente all'esito negativo della valutazione della domanda di condono. La presentazione della domanda di condono comporta, inoltre, l'obbligo per l'amministrazione di sospendere il procedimento repressivo in corso, con la conseguente improcedibilità di eventuali impugnazioni già proposte avverso i provvedimenti di demolizione adottati prima dell'esame della domanda di condono. Qualora l'amministrazione comunale, all'esito del riesame della domanda di condono, rilasci il relativo titolo abilitativo in sanatoria, la controversia deve essere dichiarata cessata per sopravvenuta carenza di interesse.