Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21724 del 26 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21724PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni altrui, anche se realizzato per mero vandalismo, costituisce reato procedibile d'ufficio quando è aggravato dalla circostanza di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p., essendo irrilevante la mancanza di querela della persona offesa. In tali casi, il giudice può determinare la pena in misura concordata con l'imputato ai sensi dell'art. 444 c.p.p., purché la stessa sia ritenuta congrua, indipendentemente dal computo specifico della continuazione tra le singole ipotesi di reato. La valutazione della congruità della pena concordata rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità salvo vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 01.04.2008 TRIBUNALE di GROSSETO;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

lette le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. Anna Maria De Sandro, che chiede l'annullamento senza rinvio limitatamente al capo 20 della rubrica, eliminando la pena relativa.

OSSERVA

Co…

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