Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35654 del 26 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35654PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, desumibile dalla spiccata propensione a delinquere dell'indagato, dalla gravità del fatto commesso, dall'approfittamento delle condizioni di vulnerabilità della vittima e dalla violazione di precedenti misure cautelari, può giustificare l'applicazione della misura cautelare più grave della custodia in carcere, in luogo di misure meno afflittive come gli arresti domiciliari, anche con l'uso di dispositivi elettronici di controllo, qualora il giudice ritenga che queste ultime non siano idonee a scongiurare il pericolo di fuga o di reiterazione del reato, in ragione delle peculiari caratteristiche della personalità e della condotta dell'indagato. La valutazione dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato non deve necessariamente fondarsi sulla vicinanza temporale dell'ultimo fatto delittuoso, ma può desumersi anche dalla persistenza di una spiccata propensione a delinquere, desumibile dalla gravità del fatto, dalle modalità di commissione, dall'approfittamento delle condizioni di vulnerabilità della vittima e dalla violazione di precedenti misure cautelari, che dimostrino l'elevato rischio di recidiva. L'aggravante della minorata difesa, fondata sulla condizione di particolare vulnerabilità della vittima per ragioni anagrafiche, non incide sulla possibilità di applicare la misura cautelare più grave, qualora sussistano gli altri presupposti per l'adozione della stessa, in quanto la sua esclusione non determina una concreta utilità per l'indagato ai fini dell'impugnazione della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergi - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/3/2018 del Tribunale di Roma;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PAOLA Sergio;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. MOLINO Pietro, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Roma, con ordinanza in data 17/3/2018, rigettava l'istanza di riesame proposta avverso l'ordinanza del G.i.p. del Tribunale di Roma, che aveva a…

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