Il decreto di espropriazione può essere legittimamente adottato anche oltre il termine quinquennale dalla dichiarazione di pubblica utilità, qualora il vincolo preordinato all'esproprio sia stato validamente apposto in precedenza con l'approvazione della variante urbanistica, ai sensi dell'art. 12, comma 2, del d.P.R. n. 327/2001. Il termine quinquennale di cui all'art. 23 del d.P.R. n. 327/2001 decorre infatti dalla data di efficacia delle delibere comunali di adozione della variante al piano regolatore generale, che costituiscono il presupposto per l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera. Pertanto, il decreto di espropriazione può essere legittimamente adottato anche oltre il quinquennio dalla dichiarazione di pubblica utilità, purché entro il termine di cinque anni dalla data di efficacia delle delibere comunali di adozione della variante urbanistica. Inoltre, il decreto di espropriazione può essere legittimamente adottato in via d'urgenza, senza particolari indagini o formalità, ai sensi dell'art. 22, comma 1, del d.P.R. n. 327/2001, qualora l'avvio dei lavori rivesta carattere di urgenza, tale da non consentire l'applicazione delle ordinarie disposizioni in materia di espropriazione. Infine, i vizi relativi agli atti presupposti al decreto di espropriazione, già oggetto di precedente giudizio, sono inammissibili per il principio del ne bis in idem.