Il principio di proporzionalità impone all'amministrazione pubblica di adottare, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, misure idonee, necessarie e proporzionate al perseguimento dell'interesse pubblico, evitando di imporre sacrifici eccessivi o sproporzionati agli interessi privati coinvolti. Pertanto, l'amministrazione è tenuta a compiere un attento esame dei presupposti di fatto e di diritto che giustificano l'adozione di provvedimenti inibitori o limitativi di attività economiche, motivando adeguatamente le ragioni che rendono tali misure strettamente necessarie e non eccedenti rispetto all'obiettivo di tutela dell'interesse pubblico. In particolare, ove siano riscontrate irregolarità sanabili, l'amministrazione deve privilegiare l'assegnazione di un termine congruo per la regolarizzazione, piuttosto che l'immediata sospensione o cessazione dell'attività, al fine di contemperare in modo ragionevole e proporzionato le esigenze pubbliche con la tutela della libertà di iniziativa economica privata. Il mancato rispetto di tali principi comporta l'illegittimità dei provvedimenti adottati per violazione del canone di proporzionalità, nonché per carenza di istruttoria, irragionevolezza ed eccesso di potere.