Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sull'attività amministrativa, ha affermato che la Regione Lombardia, nell'adottare la deliberazione n. 3398/2020 recante "Indirizzi per l'applicazione delle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (MTD-BAT) per il trattamento dei rifiuti", ha agito nell'ambito della propria competenza in materia ambientale, esercitando un potere di indirizzo e coordinamento nei confronti delle Province, competenti al rilascio, rinnovo e riesame delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) per gli impianti di trattamento rifiuti. In particolare, il Tribunale ha rilevato che: 1. La Regione, nell'adottare l'atto impugnato, non ha invaso la sfera di competenza esclusiva dello Stato in tema di funzioni di adeguamento alla normativa europea, né ha violato la potestà normativa statale in materia ambientale, in quanto l'art. 195, comma 5-bis, del d.lgs. n. 152/2006 consente alle Regioni, nelle more dell'esercizio da parte dello Stato del potere di adozione di norme tecniche, di disciplinare comunque tali aspetti, con l'obbligo di adeguamento alle sopravvenute norme nazionali. 2. L'atto regionale ha natura di mero indirizzo, non vincolante per le Province competenti al rilascio delle AIA, le quali conservano l'ambito di valutazione discrezionale tracciato dalle conclusioni sulle BAT europee, senza che le indicazioni regionali comprimano tale ambito. 3. Le società ricorrenti, pur non essendo vincolate dalle direttive regionali, hanno un interesse concreto ed attuale all'impugnazione dell'atto, in quanto le Province, nell'esercizio delle funzioni in materia di AIA, possono decidere di uniformarsi alle indicazioni regionali, pur senza esserne obbligate. Pertanto, il Tribunale ha respinto il ricorso, ritenendo che la Regione Lombardia abbia legittimamente esercitato il proprio potere di indirizzo e coordinamento in materia ambientale, senza eccedere i limiti della propria competenza.