Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42988 del 7 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:42988PEN

Massima

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Il reato di violazione di domicilio si configura anche quando l'ingresso nell'altrui abitazione, pur non essendo clandestino o attuato con inganno, è motivato da intenti illeciti, in quanto in tal caso si ritiene implicita la contraria volontà del titolare dello ius excludendi. Pertanto, l'introduzione nell'altrui domicilio finalizzata all'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, mediante l'uso di violenza sulle cose o sulle persone, integra autonomamente il reato di violazione di domicilio, non essendo sufficiente a configurare il solo reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, la cui congruità è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza, non essendo sufficiente la mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze rilevanti ai fini della commisurazione della sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza R.G. n. 3674/2007 del 29/04/2010 della Corte d'appello di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN…

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