Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, tratta di esseri umani e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sussiste quando vi è una pluralità di episodi delittuosi commessi ai danni di più vittime, un'adeguata struttura organizzativa con suddivisione dei ruoli, nonché il parziale reimpiego dei proventi dell'attività di meretricio al soddisfacimento delle esigenze comuni del gruppo, a prescindere dal fatto che gli indagati siano legati da vincoli familiari o affettivi. La gravità indiziaria è desumibile dalle dichiarazioni delle parti offese, dai riscontri emersi dalle attività di intercettazione e captazione, nonché dalla complessiva ricostruzione delle modalità di commissione dei reati, caratterizzate da un perdurante sfruttamento di persone in condizione di particolare vulnerabilità. Sussistono le esigenze cautelari del pericolo di fuga, in ragione dei frequenti contatti con l'estero e della rete di relazioni anche familiari con soggetti dimoranti nel continente africano, e del pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla gravità e reiterazione delle condotte criminose, nonché dalla personalità degli indagati, desunta dai loro comportamenti concreti. La prognosi di attualità del pericolo di reiterazione non richiede l'imminenza della commissione di ulteriori reati, ma la continuità ed effettività del pericolo, valutata sulla base delle specifiche modalità di realizzazione delle condotte criminose, del dato temporale e del contesto in cui le stesse sono state poste in essere.