Consiglio di Stato sentenza n. 2425 del 2006

ECLI:IT:CDS:2006:2425SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo che impone prescrizioni o misure restrittive all'esercizio di un'attività economica deve essere sorretto da un'adeguata istruttoria e motivazione in ordine all'effettiva sussistenza di elementi di pericolo per l'incolumità pubblica, la salute della popolazione e la salvaguardia dell'ambiente, al fine di giustificare l'afflittività e l'indeterminatezza temporale degli effetti sull'attività di impresa. In assenza di un congruo accertamento circa l'entità e gli effetti della dispersione di sostanze inquinanti, il provvedimento è illegittimo per carenza di motivazione, a prescindere dalla circostanza che l'impianto abbia continuato ad operare senza documentati problemi, in virtù di una misura cautelare concessa in primo grado. Il principio di proporzionalità impone che le misure adottate siano strettamente necessarie e adeguate al perseguimento dell'interesse pubblico, senza determinare un sacrificio eccessivo e sproporzionato dell'attività economica privata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 4735/1997 proposto dal Ministero dell'Interno e dalla Prefettura di Viterbo, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro-tempore rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale dello Stato presso la quale sono legalmente domiciliati in Ro., alla via dei Po. n. 12;
contro
Terminale n. 2 Ci. S.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore rappresentata e difesa dall'avv. Vi. c. e con lui elettivamente domiciliato in Ro. in via n. Ri. n. 9;
e nei confronti
del Comune di Tarquinia e la USL di Vi./(...), non costituiti;
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, sez. II, 19 febbraio 1997 n. 342;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio della società app…

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