Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24682 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24682PEN

Massima

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Il reato di minaccia si configura quando la condotta dell'agente prospetta un male idoneo a incutere timore nella persona offesa, tale da menomarne la sfera di libertà morale, a prescindere dall'effettiva lesione del bene giuridico tutelato. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che si verifichi un concreto turbamento nella sfera psichica della vittima, essendo sufficiente l'idoneità della minaccia a limitare la sua libertà di autodeterminazione. La valutazione della credibilità dei testimoni e della gravità della condotta minacciosa rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi di manifesta illogicità o irrazionalità. L'impugnazione della parte civile avverso la sentenza di assoluzione dell'imputato è inammissibile se proposta da un difensore privo di specifico mandato, in assenza di espressa volontà della parte di estendere la procura alle liti al grado di appello. Tuttavia, la regolarità del rapporto processuale in sede di appello, determinata dalla rituale impugnazione del pubblico ministero, consente comunque l'esame delle censure relative alla motivazione della decisione di condanna per il reato di minaccia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. NI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 13/2008 TRIBUNALE di FOGGIA, del 22/12/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fraticelli Mario, che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore Avv. MERCURI Gilberto Enrico.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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