Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24801 del 21 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24801PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione è inammissibile quando i motivi dedotti sono generici e privi delle caratteristiche necessarie per dar luogo al giudizio di legittimità. L'atto di ricorso deve contenere la precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica, non essendo sufficiente il mero rinvio alle doglianze già formulate nel precedente grado di giudizio. Il ricorrente ha l'onere di individuare specificamente le argomentazioni poste a fondamento della decisione impugnata che si assumono erronee, al fine di consentire l'autonoma individuazione delle questioni sulle quali si sollecita il sindacato di legittimità. L'inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Libero - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Ka. Ta. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Ancona del 17.09.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Margherita Bianca Taddei;

Sentita la requisitoria del sostituto procuratore generale Enrico Delehaye, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Avverso la sentenza indicata in epigrafe, che ha…

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