Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1599 del 14 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1599PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La gravità indiziaria della partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalla disponibilità di armi, può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, quali le intercettazioni che evidenziano il ruolo di vertice dell'indagato all'interno del sodalizio criminale, i suoi contatti con gli altri associati anche durante la detenzione, nonché le condotte finalizzate al reperimento di risorse finanziarie e all'approvvigionamento di droga. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo logico e coerente, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in presenza di condizioni di salute precarie dell'indagato, qualora il giudice ritenga che la personalità criminale dello stesso e il concreto pericolo di reiterazione del reato, desumibile anche da tentativi di fuga prospettati, rendano inidonee misure meno afflittive a neutralizzare le esigenze cautelari. La valutazione della posizione apicale dell'indagato all'interno dell'associazione, pur rilevante ai fini dell'applicazione di aggravanti, non assume autonoma rilevanza nella scelta della misura cautelare, una volta accertata la gravità indiziaria della partecipazione associativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI R. G. - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI M. S. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma del 17/6/2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Dott. Benedetto Paterno' Raddusa;
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Gaeta Pierro, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore, avvocato (OMISSIS), in sostituzione, che ha chiesto l'accoglimento dei motivi …

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