Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14999 del 18 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:14999PEN

Massima

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Il reato di minaccia è configurabile anche quando la minaccia abbia ad oggetto un male generico ed indeterminato, senza che sia necessario che si verifichi concretamente uno stato di intimidazione della persona offesa, essendo sufficiente che la condotta posta in essere dall'agente sia potenzialmente idonea ad incidere sulla libertà morale del soggetto passivo. Tuttavia, qualora il messaggio verbale minaccessio si riveli volto a costringere il soggetto passivo ad esercitare pressioni su un terzo al fine di farlo desistere da azioni legali intraprese, la condotta integra il reato di tentata violenza privata, che eccede la competenza per materia del giudice di pace, il quale deve pertanto rilevare l'errata qualificazione del fatto e trasmettere gli atti al pubblico ministero per il corretto esercizio dell'azione penale davanti al giudice competente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo Presidente del 19/01/2 -

Dott. DE BERARDINIS Silvana Consigliere SENTE -

Dott. LAPALORCIA Grazia Consigliere N. -

Dott. SABEONE Gerardo Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo rel. Consigliere N. 5080/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI TERMINI IMERESE;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 25/2008 GIUDICE DI PACE di CEFALU', del 23/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/01/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI …

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