Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 36914 del 4 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:36914PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in quantità considerevoli e di diversa tipologia, non determina automaticamente la destinazione allo spaccio, essendo onere dell'accusa provare tale finalità, mentre l'imputato non ha l'obbligo di dimostrare la destinazione al solo uso personale. Tuttavia, la valutazione in ordine alla destinazione della droga rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o mancanza di motivazione. La disciplina sanzionatoria relativa ai reati di lieve entità di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 è stata oggetto di numerose modifiche nel tempo, con l'introduzione di una fattispecie autonoma di reato e la successiva abrogazione della distinzione tra droghe "pesanti" e "leggere". In applicazione del principio di retroattività della norma penale più favorevole, il giudice deve individuare la disposizione complessivamente più favorevole all'imputato, tenendo conto anche delle norme dichiarate incostituzionali, ove ciò risulti più vantaggioso. Inoltre, per i fatti commessi da persona tossicodipendente o assuntore di sostanze, il giudice può applicare, in luogo delle pene detentive e pecuniarie, la sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2470/13 della Corte d'appello di Catania del 04.11.2013;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita all'udienza pubblica del 20 giugno 2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIO D'ISA;

Udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento della sentenza limitatamente al trattamento sanzionatorio.

RITENUTO IN FATTO

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