Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49778 del 21 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:49778PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale espressione della libertà di manifestazione del pensiero costituzionalmente garantita, scrimina la condotta diffamatoria, purché l'esternazione sia contenuta nei limiti della continenza e non travalichi in gratuiti attacchi alla dignità della persona, anche quando la stessa sia indirizzata a organi sovraordinati e rappresentanze sindacali al fine di segnalare disfunzioni organizzative e carenze nell'assolvimento dei compiti istituzionali da parte di soggetti investiti di incarichi di responsabilità. Pertanto, la valutazione circa la sussistenza del reato di diffamazione deve essere effettuata avendo riguardo non solo al contenuto delle espressioni utilizzate, ma anche al contesto in cui le stesse sono state manifestate e all'intento perseguito dal soggetto agente, il quale, nell'esercizio di un diritto costituzionalmente garantito, intendeva denunciare criticabili comportamenti e carenze organizzative, senza travalicare i limiti della continenza e del rispetto della dignità altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 21/04/2011 del Giudice di pace di Citta' di Castello;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione del consigliere Paolo Antonio BRUNO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale D'ANGELO Giovanni, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FAT…

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