Il possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente, ritenuta di lieve entità, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio, salvo che non sia dimostrata la destinazione esclusivamente per uso personale. Tuttavia, in tali casi, la determinazione della pena deve essere adeguatamente motivata, tenendo conto non solo della gravità del fatto, ma anche delle condizioni personali e sociali del reo, al fine di assicurare la funzione rieducativa della sanzione penale. La sentenza deve infatti valutare approfonditamente la personalità dell'imputato, le ragioni che lo hanno spinto a commettere il reato, le eventuali situazioni di disagio vissute, al fine di ancorare la risposta sanzionatoria a parametri concreti di valutazione, anche quando il fatto sia ritenuto di lieve entità e siano state riconosciute circostanze attenuanti. La mera affermazione che la pena inflitta appare "congrua e non ingiustificatamente afflittiva" non è sufficiente a motivare adeguatamente la scelta sanzionatoria, specie quando questa si collochi molto vicino al massimo edittale.