Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 30031 del 29 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:30031PEN

Massima

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L'aggravante della agevolazione mafiosa di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 non può essere automaticamente applicata al solo fatto che la condotta criminosa si sia svolta in un contesto territoriale caratterizzato dalla diffusività e dal coefficiente di inquinamento mafioso, essendo necessario che vi sia il riconoscimento modale delle proiezioni teleologiche dell'azione dell'agevolatore, non potendo bastare la mera evocativa allusione alla realtà socio-culturale in cui si svolge la condotta antigiuridica. Pertanto, ai fini dell'applicazione di tale aggravante, non è sufficiente la sola prova della realizzazione di atti idonei a costringere la vittima a corrispondere una somma di denaro, richiamando l'appartenenza a un'organizzazione mafiosa, ma occorre accertare che l'agente abbia agito con la specifica finalità di agevolare l'attività dell'associazione criminale, non essendo sufficiente la mera necessità di denaro quale movente della condotta. Inoltre, la diminuzione progressiva dell'importo richiesto alla vittima non può di per sé integrare l'aggravante, in assenza di altri elementi probatori che dimostrino il nesso teleologico tra la condotta e il fine di agevolare l'organizzazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

AR. Li. Sa. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Caltanissetta 4 febbraio 2010 n. 23.

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. MANNINO Saverio F..

Osserva:

IN FATTO E DIRITTO

Con sentenza del 4 febbraio 2010 n. 23 il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Caltanissetta dichiarava Ar. Li. Sa. colpevole del reato previsto d…

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