Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 30486 del 2 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:30486PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ai sensi dell'art. 448 comma 2-bis c.p.p., introdotto dalla L. n. 103 del 2017, il quale prevede che il ricorso per cassazione è ammesso solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. Al di fuori di tali ipotesi tassative, la Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso con procedura semplificata e non partecipata, in applicazione del combinato disposto dell'art. 448 comma 2-bis e dell'art. 610 comma 5-bis c.p.p. Tale disciplina, introdotta dalla riforma del 2017, mira a limitare il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulle sentenze di applicazione della pena su richiesta, al fine di deflazionare il contenzioso e assicurare una più celere definizione dei procedimenti. La Corte, pertanto, nell'esercizio del proprio sindacato di legittimità, non può entrare nel merito della valutazione giuridica operata dal giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la sussistenza dei vizi tassativamente indicati dalla legge, al di fuori dei quali il ricorso deve essere dichiarato inammissibile. Tale interpretazione restrittiva dei motivi di ricorso ammissibili, pur incidendo sulla tutela giurisdizionale del condannato, risponde all'esigenza di assicurare una più efficiente amministrazione della giustizia penale, attraverso una semplificazione e accelerazione dei procedimenti, nel rispetto del principio di ragionevole durata del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierlui - Presidente

Dott. CRISCUOLO A. - Consigliere

Dott. VILLONI O. - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO E. A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1035/20 del Tribunale di Bologna del 18/05/2020;
udita la relazione del consigliere, Dott. ((omissis)).
RILEVATO
che e' stato proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza indicata in epigrafe con cui il Tribunale di Bologna in composizione monocratica, previa richiesta concordata con il PM, ha applicato nei confronti di (OMISSIS) ai sensi dell'articolo 444 c.p.p. la pena di un anno e due mesi di reclusione ed Euro 4.000,0…

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