Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6227 del 16 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:6227PEN

Massima

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La condotta violenta e intimidatoria posta in essere nei confronti di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, anche attraverso il concorso di più soggetti, integra il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, indipendentemente dal fine specifico di coartarne l'attività, essendo sufficiente che tale condotta sia idonea a turbare il regolare svolgimento dei compiti istituzionali del pubblico ufficiale. Inoltre, le lesioni personali cagionate al pubblico ufficiale nell'ambito di tale condotta violenta sono penalmente rilevanti, a prescindere dalla circostanza che l'iniziativa della aggressione fisica sia stata assunta da uno solo dei concorrenti nel reato. Tali condotte, pur se estinte per prescrizione, comportano comunque l'obbligo di risarcire i danni cagionati alla parte offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) e (OMISSIS);

avverso la sentenza del 27 aprile 2011 della Corte di Appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Anna Maria Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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